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Frittelle veneziane, e non solo: storia e curiosità delle leccornie carnevalesche

Il Carnevale di Venezia è un’esplosione di colori, maschere e tradizioni che affondano le radici nei secoli, avvolgendo la città in un’atmosfera unica e festosa. Ma il vero protagonista di questa celebrazione non è solo lo spettacolo visivo, bensì anche quello gastronomico. Tra i profumi più irresistibili che invadono calli e campielli c’è quello delle frittelle veneziane, soffici e dorate, simbolo indiscusso della festa. Le “fritole”, come vengono chiamate in dialetto, raccontano una storia di convivialità e antichi saperi, conquistando il palato di generazioni di veneziani e visitatori. Ma qual è l’origine di questa delizia? E quali altre specialità rendono il Carnevale veneziano un viaggio anche nel gusto? Scopriamolo insieme.

Le origini delle frittelle: un dolce per i nobili e per il popolo

Le frittelle, o “fritole” come vengono chiamate in dialetto veneto, hanno radici antichissime che affondano nel Medioevo, quando si diffusero come dolce popolare tra le classi meno abbienti. Già nel XIII secolo si friggevano dolci simili alle attuali fritole, ma è nel Settecento che le frittelle diventarono il dolce ufficiale della Serenissima. Esse risalgono quindi al Rinascimento e furono per lungo tempo il dolce simbolo della Repubblica di Venezia. Già nel XVII secolo erano talmente diffuse che vennero nominate “dolce nazionale dello Stato Veneto”. Prepararle era un’arte: esisteva addirittura una corporazione di “fritoleri”, artigiani specializzati che tramandavano il mestiere di padre in figlio.

 

Il mestiere dei fritoleri

La professione del fritolero era così importante che la Serenissima la regolamentò con un’associazione di mestiere. Solo chi apparteneva a questa corporazione poteva vendere frittelle in città. I fritoleri lavoravano con enormi padelle in rame colme di olio bollente e friggevano le frittelle direttamente per strada, attirando folle di golosi con il profumo irresistibile dello zucchero e della vaniglia.

Le frittelle nel tempo: mille varianti di una tradizione

La ricetta classica delle frittelle veneziane prevede ingredienti semplici: farina, uova, latte, zucchero, lievito e uvetta, con l’aggiunta di pinoli in alcune varianti. L’impasto viene lasciato riposare per qualche ora per ottenere una consistenza soffice e ariosa. Dopo la frittura, vengono rotolate nello zucchero semolato per esaltarne il sapore.

Oggi le frittelle veneziane continuano a essere protagoniste indiscusse del Carnevale, ma la loro ricetta si è arricchita di nuove interpretazioni. Accanto alla versione classica, troviamo varianti ripiene di crema pasticcera, zabaione o cioccolato, fino ad arrivare alle frittelle senza glutine per chi ha esigenze alimentari specifiche.

 

Casanova, il Libertino Goloso

Giacomo Casanova è noto in tutto il mondo per le sue avventure amorose, la sua astuzia e il suo spirito intraprendente. Ma pochi sanno che il celebre seduttore veneziano aveva anche un debole per la buona cucina e, in particolare, per i dolci. Tra questi, le frittelle veneziane occupavano un posto speciale nel suo cuore e nella sua tavola. Casanova era un uomo dai gusti raffinati e amava concedersi piaceri sensoriali di ogni tipo, dal buon vino alle prelibatezze gastronomiche.

Nella sua celebre autobiografia, Histoire de ma vie, racconta spesso di sontuosi banchetti, di cene in compagnia di dame affascinanti e di soste nei migliori caffè veneziani. È proprio in questi ambienti che le frittelle, dolce prediletto del Carnevale, comparivano spesso come accompagnamento ai suoi incontri galanti. Dopotutto, quale migliore alleato per un corteggiatore se non un dolce afrodisiaco come la fritola, croccante fuori e morbida dentro, capace di sciogliere ogni resistenza?

 

Altri sapori tipici della tradizione carnevalesca veneziana

La cucina veneziana è un viaggio nella storia e nelle tradizioni locali, con piatti che raccontano il passato marinaro della città. Oltre alle frittelle, tra le specialità da non perdere, ci sono i galani, sfoglie fritte leggere e croccanti tipiche del Carnevale; la castradina, un gustoso e saporito stufato di montone tramandato da secoli; le sarde in saor, sarde marinate con cipolle, aceto e pinoli, un piatto nato ai tempi della Serenissima; e il risotto al nero di seppia, cremoso e intenso, che racchiude tutto il sapore della laguna. Gustare queste delizie in una trattoria tradizionale o in un accogliente bacaro di notte aggiunge un tocco autentico e indimenticabile all’esperienza veneziana.

 

Le frittelle veneziane, insieme alle altre prelibatezze caratteristiche, non sono semplici piatti, ma vere e proprie espressioni di una tradizione secolare che rende il Carnevale di Venezia un’esperienza unica, anche a tavola. Ogni assaggio è un viaggio nella storia e nei sapori della Serenissima, capace di conquistare il cuore di chiunque. Durante questo Carnevale, lasciatevi tentare: tra le calli di Venezia vi aspetta un mondo di delizie tutte da scoprire.

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